Secondo i dati dell’Eurispes, durante i furti in casa una donna su cinque dichiara di aver subito molestie sessuali.
Secondo un’indagine condotta sul territorio nazionale da Eurispes, in collaborazione con il dipartimento della pubblica sicurezza e la direzione centrale della polizia criminale, i cittadini italiani non si sentono abbastanza al sicuro in casa propria. Il motivo sono i tanti furti subiti che hanno spinto diverse famiglie ad installare sistemi di allarme, grate alle finestre, porte blindate.
I cittadini italiani e le armi
Secondo i dati raccolti su 1.026 cittadini, un italiano su quattro (27,1%) acquisterebbe un’arma per autodifesa, rispetto all’opposto 72,9%. In caso di minaccia concreta, solo la metà afferma di essere disposto ad utilizzare l’arma per difendere sé stesso e la propria famiglia.
In Italia però c’è ancora una significativa ristrettezza per quanto riguarda il possesso delle armi. Il 44,8% degli italiani infatti la considera un pericolo, un 19,2% ritiene che sia un diritto da riservare solo a categorie particolari esposte a rischi, mentre un 18,4% la ritiene come una possibilità per chiunque di difendersi dai malintenzionati.
Di cosa hanno paura gli italiani?
I furto in casa risultano preoccupare i cittadini dal punto di vista della sicurezza. Tuttavia le rapina arrecano spesso diversi danni anche alla persona, con il susseguirsi di aggressioni fisiche e borseggi. Un intervistato su quattro infatti teme di poter essere vittima di violenza sessuale, dei maltrattamenti contro familiari e conviventi e dell’estorsione/usura.
Nonostante ciò, il 61,5% dei cittadini afferma di vivere in una città sicura mentre più di un cittadino su quattro (26,6%) giudica insicuro il luogo in cui abita: ciò accade con più frequenza al Sud (30,5%) e nelle Isole (38,4%). La casa è il luogo in cui una fetta più ampia del campione si sente al sicuro (81%).